Dormire poco crea sovrappeso

Nel lungo periodo, quindi, dormire poco può influenzare il rischio di diventare obesi.
Una nuova ricerca dell'Università di Uppsala ha dimostrato che esiste una specifica regione del cervello che contribuisce alla sensazione di appetito ed è più attiva quando una persona osserva immagini di alimenti dopo una notte insonne rispetto a una notte di sonno normale.
I risultati di questa ricerca sono stati pubblicati sul Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism.
Lo studio eseguito su 12 giovani uomini di peso normale che perdendo una notte intera di sonno hanno consumato meno energie la mattina seguente e facendo crescere la fame.
Dopo una notte di perdita di sonno totale  questi uomini hanno mostrato un alto livello di attivazione di una zona del cervello coinvolta nel desiderio di mangiare.
Tenendo conto che la mancanza di sonno è un problema sempre più diffuso nella società moderna, i  risultati possono spiegare come mai l'abitudine a dormire poco può influenzare, nel lungo periodo, il rischio di diventare sovrappeso.
È quindi importante dormire all'incirca otto ore a notte per mantenere un peso corporeo stabile e restare in salute.

I dati dimostrano che chi soffre di insonnia ha un rischio cinque volte maggiore di sviluppare anche ansia o depressione e si raddoppia anche il rischio di insufficienza cardiaca e diabete. Inoltre  chi soffre di insonnia ha anche un rischio sette volte maggiore di abusare di alcol o droghe rispetto a chi invece dorme sonni tranquilli.
Era già noto che chi non dorme mangia di più. 
Chi soffre di insonnia spesso non sa cosa fare, succede che apre il frigo, o mangia biscotti davanti alla tv.
Altri collegano il fatto di non dormire e l'aumento di fame al metabolismo.
Questo studio che invece mette in relazione sonno-fame e reazioni cerebrali rappresenta una nuova spiegazione al fenomeno.

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