L’inverno in salute con la vitamina C


Per “armarsi” contro i virus invernali bisogna stimolare il sistema immunitario e dargli uno scudo per difendersi. Dunque, serve un pieno di Vitamina C che troviamo negli agrumi e in altri alimenti. Una recente ricerca dell’Osservatorio nutrizionale Grana Padano ha valutato l'assunzione di vitamina C attraverso gli alimenti consumati da un campione di circa 7.600 individui sopra i 18 anni: nel periodo invernale c’è un maggiore consumo di agrumi e uno minore di verdure che contengono vitamina C, come pomodori, verdura a foglia larga, cavoli, broccoli e legumi in generale. Un’abitudine che può determinare un’insufficiente assunzione di questa importante vitamina. L’indagine ha valutato l'assunzione di vitamina C (Acido L-ascorbico) attraverso gli alimenti consumati da un campione di circa 7.600 individui sopra i 18 anni, di cui 4681 femmine (61,2%) e 2964 maschi (38,8%). I dati dei consumi invernali sono stati poi confrontati con le abitudini alimentari nelle diverse stagioni e allo stile di vita. Dalla ricerca emerge che negli alimenti assunti in inverno, la quantità di vitamina C introdotta giornalmente è mediamente 143 mg per le donne e 146 mg negli uomini, un valore adeguato al fabbisogno giornaliero di una persona sana secondo i LARN (Livelli Assunzione di Riferimento Nutrienti) della SINU (Società Italiana Nutrizione Umana). Interessante anche notare che i fumatori (15,7% del campione) ne introducono mediamente meno rispetto a chi non fuma (75,6%) ed ex fumatori (8,7% del campione).  

La vitamina C

La vitamina C è un micronutriente molto importante e con molteplici funzioni. Ha un’azione antiossidante e la sua corretta assunzione è raccomandata soprattutto nei fumatori, che sono sottoposti a un’azione nociva dei radicali liberi. Inoltre, ha un’azione antinvecchiamento e aiuta a difenderci meglio da raffreddori e influenze, stimolando il sistema immunitario. Contribuisce a combattere l’anemia sideropenica (causata dalla mancanza di ferro) e migliora il tono dell’umore. La vitamina C è indispensabile per il nostro organismo, che non è in grado di produrla autonomamente, per questo è molto importante essere certi di assumerne una quantità adeguata dagli alimenti”. 

Le funzioni della vitamina C

La quantità di vitamina C presente negli alimenti consumati non è sufficiente per determinare la copertura del fabbisogno giornaliero necessario all’organismo a causa della facile deperibilità di questo importante micronutriente idrosolubile. La quantità consumata può variare da quella effettivamente assunta: dipende da come sono consumati gli alimenti. La vitamina C, pur essendo facilmente reperibile in frutta e verdura, è anche molto labile. Infatti, l’esposizione al sole, alla luce, la conservazione e la cottura possono farle perdere le sue proprietà. Per questo motivo, la quantità che siamo convinti di introdurre può essere inferiore a quella presente negli alimenti che consumiamo. La vitamina C si trova maggiormente nella frutta e in particolare negli agrumi, kiwi, fragole, ribes nero, e nelle verdure in particolare: pomodori, peperoni, broccoli, rucola, cavolfiori, cavolo, spinaci. 

Le assunzioni giornaliere 
 

Di recente, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare ha stabilito i livelli di assunzione giornalieri per la vitamina C e il manganese. L’Agenzia ha stabilito che bastano 90 mg di acido ascorbico al giorno, l’equivalente di un’arancia media, per avere tutti i benefici della preziosa vitamina. Basta una bella spremuta al giorno e si può assumere l’apporto medio giornaliero di vitamina C per stare bene. In alternativa, si possono consumare circa tre frutti freschi al giorno variandone il tipo e preferendo gli agrumi (arance, pompelmo, mandarini). Gli agrumi possono essere mangiati a fine pasto, agli spuntini e a colazione. Possono essere utilizzati anche spremuti o aggiunti a macedonie e insalate. A pranzo e cena, consumare verdura fresca di stagione, variandone il tipo e il colore. 

Gli errori alimentari

La verdura e la frutta che sono conservate per lungo tempo prima di essere consumate, possono subire perdite di vitamine, quindi è bene consumare frutta e verdura fresche. La vitamina C è sensibile alla luce e all'ossigeno, quindi frutta e verdura andrebbero conservate in luoghi chiusi e non esposti alla luce diretta, cosa difficile da fare; quindi una volta sbucciata o spremuta consumarla immediatamente; altrettanto per la verdura appena mondata o centrifugata. La vitamina C è idrosolubile e subisce degradazione per instabilità al calore, se frutta e verdura sono bollite in acqua la vitamina si perde. Se ne perde meno se le verdure sono cotte con il microonde, al vapore, alla piastra, cottura il più possibile breve e senza acqua. 

Come preservarla

Per assumere tutta la vitamina è meglio mangiare la frutta e la verdura cruda ed anche preparare condimenti di verdure crude, frullate o a pezzetti: sono buoni e preservano tutti i micronutrienti. Aggiungere limone al tè, alla carne e al pesce. L’aggiunta di limone alle insalate permette di limitare l’aggiunta di condimenti grassi e favorisce l’assorbimento del ferro contenuto nelle verdure.
 

A chi serve

A tutti ma in modo particolare ai bambini e a chi soffre d’infezioni ricorrenti. Poiché una sigaretta elimina circa 20 mg di vitamina C, i fumatori (oltre smettere di fumare) devono assumere molta più vitamina per raggiungere il fabbisogno giornaliero consigliato. 

Integratori

Assumendo integratori di vitamina C si possono prevenire le malattie invernali? Secondo gli esperti, non c’è nessuna evidenza scientifica che l’integrazione possa prevenire l’attacco di batteri o virus. L’integrazione di vitamina C può essere utile all’interno di un percorso terapeutico, proprio per questo deve essere prescritta dal medico che ne ha valutata la necessità. Una alimentazione variata, corretta ed equilibrata è in grado di soddisfare il fabbisogno di tutti i micronutrienti necessari all’organismo umano, compreso la vitamina C. 

La vitamina C e la leucemia

I risultati di un recente studio condotto dai ricercatori dell'Università di Siena, pubblicato sulla rivista scientifica “Journal of Cancer Therapy”, hanno dimostrato l'efficacia, in vitro, di alte dosi della vitamina C per il trattamento della leucemia promielocitica acuta, un tipo di leucemia mieloide caratterizzato da elevata malignità. Anche se questa leucemia oggi è efficacemente trattata con l’arsenico triossido, sostanza non priva di tossicità, la ricerca dimostra che la vitamina C ad alte dosi è significativamente più efficace dell’arsenico triossido nel distruggere le cellule tumorali in vitro. Questa indagine preliminare di laboratorio pone le basi per gli ulteriori e necessari approfondimenti, al fine di poter verificare la reale efficacia della vitamina C ad alte dosi sui pazienti affetti da questa leucemia. 

I cibi “scudo”

Non solo arance: il pieno di vitamina C ed altre sostanze anti-ossidanti si può fare anche mangiando mirtilli e uva rossa. Secondo un recente studio pubblicato su Molecular Nutrition and Food Research, il resveratrolo contenuto nell’uva rossa e lo pterostilbene dei mirtilli sarebbero in grado di fortificare il sistema immunitario “innato”, ovvero la prima difesa dell'organismo contro le infezioni batteriche, indispensabile per la sopravvivenza. Il resveratrolo è fondamentale anche per la salute cardiovascolare, la prevenzione dei tumori e la riduzione delle infiammazioni. Sono un ottimo “alimento scudo” anche le bacche di Acai che sono ricchissime di antocianine, potenti agenti antiossidanti. Inoltre, contengono vitamine del gruppo B, vitamina C ed E che completano l’azione anti-radicali liberi. Questo mix di nutrienti rende l’estratto di Acai un eccellente ricostituente generale.

 

 

Nessun commento:

Posta un commento