L'importanza della Vit.D nella prevenzione degli infortuni

La Vitamina D è di notevole importanza per il nostro corpo ed è un componente spesso molto sottovalutato in fase di integrazione, in realtà per le sue funzioni può eseere definita come un ormone.
Innanzitutto, un breve accenno all'utilità della Vitamina D nell'uomo, e in particolare nell'atleta.
Si ricorda come la Vitamina D sia essenziale per l'assorbimento intestinale del calcio e del fosforo e, quindi, rivesta importanza basilare per lo sviluppo e la robustezza delle ossa; attraverso la regolazione dell'assorbimento del Calcio essa svolge anche un ruolo chiave nella funzione neuromuscolare.
Il Calcio a sua volta, oltre alla nota importanza nelle funzioni ossee, è essenziale per la trasmissione dell'impulso nervoso, nel metabolismo tramite l'attivazione di enzimi e la regolazione della permeabilità membranale delle cellule e in ultima analisi risulti essere basilare anche per la normale funzione muscolare; infatti il Calcio è immagazzinato nel reticolo sarcoplasmatico dei muscoli e viene rilasciato quando vi è stimolo delle fibre muscolari, divenendo fondamentale per la formazione dei ponti acto-miosinici. Da questi piccoli “remainders” fisiologici si capisce quanto, per un atleta, il Calcio e di conseguenza la Vitamina D siano importanti e vadano correttamente assunti.

Si può tranquillamente dire che una diminuzione della Vitamina D comporti sostanzialmente un aumento degli infortuni.


È noto chel'assimiliazione dei pro-ormoni del gruppo vitamina D è ottenibile esclusivamente da esposizione solare oppure da dieta specifica; queste “coincidenze” portano a riflettere su un aspetto che giustificavo semplicemente con il fatto dell'aumento del numero di allenamenti e gare e all'accumulo di “fatica”. 
Sorge però una considerazione alla quale non viene di solito dato molto peso: se fosse dovuto soltanto ad un accumulo di fatica questo aumento di infortuni si dovrebbe avere solitamente verso la fine della stagione o no?


E' stato notato da studi che il periodo più critico per gli infortuni è quello di minor esposizione al sole, e quindi il periodo invernale.
Avendo stabilito che la diminuzione di vit.D potrebbe essere un fattore di rischio è utile stabilire una strategia di intervento in accordo con il medico e lo staff sanitario in modo da ridurre tale rischio e aiutare quindi i giocatori ad essere disponibili per più sessioni di allenamento.
È pertanto utile conoscere, in fase di esami preventivi, oltre che tutti i valori ematochimici più comuni quali CPK, Testosterone, GH, TSH, Cortisolo, ecc, anche la condizione delle vitamine A,C,E (antiossidanti) e D. Sono esami che possibilmente dovranno essere ripetuti a cadenza regolare per poter conoscere la situazione individuale dell'atleta e intervenire adeguatamente con una integrazione ad-hoc e individualizzata.
In natura sono poche le fonti alimentari che contengono la vitamina D, e quindi possiamo sicuramente consigliare, nel periodo di carenza di esposizione solare, un consumo dei seguenti alimenti: 
  • Olio di fegato di merluzzo (il più ricco di vit.D)
  • Salmone
  • Aringhe
  • Latte
  • Uova
  • Fegato
  • Verdure verdi (piccola percentuale di vit.D)

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