Pettorali d'acciaio


I muscoli pettorali occupano la regione superiore frontale del corpo umano.

Sono facilmente visibili e rappresentano, se tonici, l'ideale di forza e bellezza virile.

Le testimonianze archeologiche di sculture rappresentanti divinità, guerrieri, uomini forti e belli, trovano un parallelismo con i modelli contemporanei proposti dal cinema, dalla moda, dalle pubblicità.

Sono i muscoli più evidenti quando osserviamo il nostro corpo proiettato allo specchio.

Un tono poco accentuato dei pettorali contro una marcata ipertrofia d'altri gruppi muscolari come deltoidi, bicipiti, tricipiti, dorsali, condiziona una sensazione di fragilità piuttosto che forza.

Per costruire una possente impalcatura muscolare, è necessario proporre stimolazioni di qualità. Pettorali straordinari sono preceduti da allenamenti eccellenti e "centrati".

La prima riflessione, che stupisce per la sua semplicità, si osserva in atleti in possesso di una fantastica mobilità scapolo-toracica, tipo Arnold Schwarzeneger, per intenderci.

Questi, in ogni modo allenino i pettorali, ottengono ottimi risultati perchè hanno lavorato anche sulla flessibilità della spalla.

I pettorali sono muscoli bi-articolari.

Adducono l'omero e portano il moncone della spalla da una posizione di retroposizione (spalle indietro) ad una posizione di anteposizione (spalle avanti).

Il problema è proprio questo!

Negli esercizi è indispensabile, per produrre stimolazioni ottimali, sfruttare la bi-articolarità del pettorale, anche a costo di ridurre drasticamente i carichi di lavoro. Ne guadagnerà comunque la qualità.
Vediamo come.


CONSIGLI:

·         Prima di procedere all'allenamento, 10 minuti di flessibilità con un bastone.

·         Durante gli esercizi elevare lo sterno, retroponendo il moncone della spalla (le spalle più indietro possibile).

·         Fase negativa controllata ma non eccessivamente lenta.

·         Al termine della fase negativa, tentate di elevare ulteriormente lo sterno e di chiudere completamente la scapolo-toracia (le spalle ancora più indietro).

·        Fase attiva moderando l'intervento dei muscoli deltoidi anteriori. Mantenete l'angolo fra omero (braccio) e tronco di circa 45°.

·        Fate seguire le ripetizioni con gli stessi accorgimenti. Attenzione, piuttosto che necessitare l'intervento di altre catene muscolari, riducendo il lavoro dei pettorali, riducete il carico dopo le prime serie.

·        Consiglio di imparare la tecnica con distensioni a due manubri, realizzate tenendo i polsi paralleli (che si guardano). Seguirà un'estrarotazione degli omeri di 45° che favorisce l'allungamento "straordinario" dei muscoli pettorali. Non dimentichiamo che i pettorali come funzione accessoria sono muscoli intrarotatori dell'omero. Un ulteriore vantaggio dall'uso di manubri è rappresentato dalla possibilità di calibrare l'arco di circonferenza descritto dai gomiti, nonché di scendere più in basso, rispetto il bilanciere.

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http://albodygym.blogspot.com/2011/06/pettorali.html

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