L'esercizio fisico è come una medicina

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studio inglese

L’esercizio fisico? È come una medicina.
In casi come l’ictus è persino meglio. A confronto l’efficacia dei farmaci e quella di un moderato ma costante esercizio fisico.

Cyclette o camminata veloce, corsa o nuoto che sia, un costante esercizio fisico può avere effetti talmente significativi nella prevenzione e nella cura delle malattie da far invidia in certi casi ai farmaci più potenti.

LO STUDIO - Efficace tanto quanto una pastiglia: così dice infatti uno studio britannico pubblicato sul British Medical Journal a proposito dell’ esercizio fisico i cui effetti sul cuore e sullo stato di salute generale vengono effettivamente paragonati a quelli di una pastiglia. La ricerca ha guardato alle condizioni di vita di circa 340mila pazienti, effettuando un confronto tra attività fisica e medicinali sulla prevenzione delle patologie cardiache, del diabete e persino di patologie tumorali. I ricercatori hanno spulciato i dati relativi alla letteratura medica della London School of Economics, dell’Harvard Pilgrim Health Care Institute at Harvard Medical School e della Stanford University School of Medicine, alla ricerca di tutti gli studi che comparavano i due rimedi in termini di percentuali di decessi. I ricercatori hanno preso in considerazione gli infarti, le patologie cardiache, la riabilitazione in seguito a un ictus e la prevenzione nel diabete, determinando per ogni quadro clinico la soluzione più efficace.

POCO SPORT E TANTE PILLOLE - La conclusione porta a un pareggio sostanziale, con due uniche eccezioni: nell’insufficienza cardiaca sono molto più incisivi i farmaci diuretici, mentre negli ictus l’esercizio è la miglior soluzione esistente. Gli esperti in realtà raccomandano entrambi, ritenendo lo sport associato alle medicine giuste una sorta di ricetta potentissima. Ciononostante i numeri sono scoraggianti e ci dicono che troppe poche persone hanno acquisito questa sana abitudine: in Inghilterra per esempio solo un terzo della popolazione trascorre le famose 2,5 ore settimanali impegnata in un’attività fisica, mentre le prescrizioni di farmaci sono in costante aumento. Peter Coleman, che dirige la Stroke Association, rimarca come nel caso di ictus in particolare l’attività fisica sia più che mai preziosa e come lo sport abbassi del 27 per cento il rischio di questa patologia, ma in generale secondo gli esperti è bene chiaramente chiedere al proprio medico l’alternativa migliore e, laddove possibile, associare pillole e sport.

QUALCHE NUMERO - È bene ricordare che l’attività motoria riduce del 50 per cento una lunga serie di patologie che vanno ben oltre quelle cardiache ( ictus, diabete, tumori) e che può abbassare il rischio di morte prematura del 30 per cento. Infine giova ribadire che eliminando il fumo e sposando un regime alimentare equilibrato i rischi scendono ulteriormente.
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