
Nella nuova ricerca, Matthew Christensen e colleghi hanno verificato l'esistenza di questa correlazione analizzando i dati provenienti da 653 soggetti adulti che avevano partecipato allo Health eHeart Study. A questi volontari è stata fatta installare sul proprio smartphone un'applicazione che registrava il momento in cui lo schermo era acceso e per quanto tempo. Per tutta la durata dello studio, 30 giorni, i partecipanti hanno anche annotato quotidianamente su un questionario ore e qualità del loro sonno.
I ricercatori hanno scoperto che durante il periodo di osservazione ogni partecipante aveva trascorso una media di 38,4 ore, con lo schermo attivo, pari a 3,7 minuti ogni ora. Il raffronto con le annotazioni ha mostrato che all'aumentare del tempo trascorso a guardare lo schermo, diminuivano le ore e la qualità del sonno. Il fenomeno potrebbe essere dovuto a un'interferenza della luminosità dello schermo con i ritmi circadiani.
Questo deterioramento del sonno è infatti apparso particolarmente marcato - e la correlazione stretta - nei soggetti che usavano maggiormente lo smartphone nelle ore serali. I ricercatori avvertono però che quella così identificata è solo una correlazione e che per stabilire con certezza l'esistenza di una relazione di causa ed effetto saranno necessari ulteriori studi.
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