Addome piatto


Partiamo dal concetto di base che avere la cosiddetta “pancia” è segno di trascuratezza.

Un addome asciutto e definito, con particolari anatomici in rilievo, comunica giovinezza, vitalità, vigore e bellezza.

Proprio per questi motivi i modelli proposti dai grandi canali mediatici di comunicazione di massa, imprimono figure scultoree e con un addome piatto.

Il motivo perché si ingrassa proprio in quel punto dipende dalle caratteristiche genetiche della nostra specie, con non poche eccezioni.

Le zone di addensamento lipidico sono ereditarie e lì si addensano un maggior numero di cellule adipose ma non sono uguali per tutti gli individui.

Statisticamente il genere umano di sesso maschile addensa più massa lipidica in prossimità dell'addome e degli obliqui (dette “maniglie dell'amore”); il gentil sesso conserva un numero più elevato di cellule adipose su glutei ed arti inferiori.

Si tratta di medie statistiche, ogni individuo, indipendentemente dal sesso, può possedere una distribuzione personale.

Avere la  “pancia” è spesso considerato quale inestetismo sociale e nessuno vorrebbe possederla!

Per ridurre il manto lipidico è necessaria una sola condizione: che le calorie assorbite attraverso il metabolismo intestinale siano inferiori a quelle spese per le varie attività umane (metabolismo basale, metabolismo d'attività fisica, emotività ecc.).

La scienza dell'alimentazione insegna come imparare un corretto stile di vita nutrizionale, mentre l'allenamento può, se ben strutturato, favorire l'ossidazione dei grassi.

Il metabolismo lipidico o aerobico è un metabolismo molto capace e di bassa intensità.

Quindi si deve puntare sulle attività moderate ma di lunga durata, facendo attenzione ad alcuni particolari. clic qui.

Per evitare che l'attività da aerobica passi ad anaerobica lattacida, la frequenza cardiaca non dovrebbe superare: (220 - età x 75%).

Meglio se compresa tra il 65 ed il 75% di (220 - età).

Esempio 30 anni: 220 - 30 = 190 x 65/75%, corrisponde ad una frequenza compresa, con lievi margini d'approssimazione tra 120 e 140 battiti al minuto.

Al contrario dell'attività anaerobico lattacida (quella con i pesi), il cui obiettivo è l'ipertrofia muscolare e dove l'isolamento di un distretto muscolare condiziona il risultato; l'attività lipolitica (dimagrante), stimola la grande circolazione del sangue, la cardio-circolazione.

Per questo motivo, maggiore sarà il numero delle articolazioni interessate dal movimento, migliore sarà l'effetto.

La corsa lenta rappresenta la migliore attività dimagrante proprio perché il numero delle articolazioni interessate è considerevole: caviglia, ginocchio, anca e lombosacrale (bassa schiena).

Accessoriamente anche le spalle sono coinvolte per il mantenimento dell'equilibrio durante l'attività.

Al contrario, la cyclette, oltre ad avvantaggiarsi di un volano per la propulsione, interessa quasi unicamente l'articolazione del ginocchio ed accessoriamente le articolazioni della caviglia e dell'anca.

Il risultato in questo caso è una notevole pressione sulle arterie femorali a livello dei muscoli quadricipiti che si traduce in un possibile metabolismo misto, aerobico ed anaerobico lattacido.

Questo effetto potrebbe, ad intermittenza, "bloccare" l'ossidazione dei grassi a vantaggio della glicolisi anaerobica (consumo di zuccheri e conseguente aumento dell'appetito).

La glicolisi anaerobica riduce il tasso glicemico ematico, questo fenomeno attiva una stimolazione ormonale della gastrina, l'ormone che annuncia la sensazione di appetito nel cervello.

Di conseguenza, non solo sarà inferiore la quantità di acidi grassi ossidata durante l'allenamento, ma un aumentato appetito potrebbe rendere inefficace l'intero allenamento, se l'obiettivo è il dimagrimento.

Anche lo step ha un'ulteriore aggravante e riguarda l'evoluzione filogenetica del genere umano; ci siamo adattati alla continua propulsione orizzontale e all'occasionale propulsione verticale ed utilizziamo diversi metabolismi energetici.

I nostri antenati camminavano per ore alla ricerca di cibo e si rifugiavano sugli alberi, molto velocemente, quando sopraggiungevano potenti predatori.

L'uomo moderno, bipede in corso d'evoluzione, può passeggiare per tante ore, il termine dell'attività sarà dipendente da una situazione di stanchezza generale e non dall'attività stessa.

E' per questo motivo che il metabolismo aerobico è caratterizzato da una attività teoricamente infinita.

Non siamo adatti a salire una gradinata "immensa" con pari disinvoltura, prima o poi ci dovremo fermare perchè la muscolatura della catena estensoria dell'arto inferiore sarà sfinita.

Sarà un problema locale ad imporre la sosta, non generale, questo conferma che lo step non potrà mai essere efficacemente aerobica e quindi lipolitica.

Quindi, dopo questi chiarimenti, non ci resta che iniziare a correre e dare una bella regolata all’alimentazione per avere un addome piatto.

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