Gli italiani e l'attività sportiva


"La pigrizia uccide quanto e più del fumo o della cattiva alimentazione: l'inattività fisica è al quarto posto tra le principali cause di morte dovute a malattie croniche, quali disturbi cardiaci, ictus, diabete e cancro, contribuendo a oltre 3 milioni di morti evitabili l'anno nel mondo".
È quanto si legge nella relazione del ministero della Salute.

In Italia nel 2010 il 22% della popolazione (oltre i 3 anni) ha dichiarato di praticare uno o più sport con continuità, mentre il 10,2% lo pratica in modo saltuario.

Le persone che, pur non praticando un'attività sportiva, riferiscono di svolgere una qualche attività fisica, come fare passeggiate per almeno 2 chilometri, nuotare o andare in bicicletta, sono, invece, il 28,2%.

La percentuale dei sedentari, cioè coloro che non svolgono alcun tipo di attività fisica nel tempo libero ne praticano uno sport, è del 38,3% (percentuale che sale al 42,8%).

Le percentuali di persone completamente sedentarie aumentano con l'età, tra le donne e le persone che hanno il minore grado d' istruzione.

Emerge, inoltre, una maggiore componente di sedentari tra coloro che riferiscono di avere difficoltà economiche.

La raccolta dati "Okkio alla Salute" 2010 riferita ai bambini delle classi terze della scuola primaria, conferma sostanzialmente i dati della precedente raccolta del 2008, ha messo in luce che, su un totale di oltre 40.000 alunni, il 22% pratica sport per non più di un'ora a settimana e il 18% non ha fatto attività fisica il giorno precedente l' indagine.

La metà circa dei bambini ha la televisione in camera, il 38% guarda la televisione o gioca con i videogiochi per 3 o più ore al giorno e solo un bambino su 4 si reca a scuola a piedi o in bicicletta.

Solo il 43% delle madri di figli fisicamente poco attivi ritiene che il proprio figlio svolga un'attività motoria insufficiente e il 34% delle classi svolge meno di due ore di attività motoria a settimana.
Quindi ne esce un quadro non proprio incoraggiante, soprattutto per la salute, sicuramente si può fare di più. 

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