Diretto da Loma Linda dell’Università della California e pubblicato sulla
rivista PLOS ONE, è solo l’ultimo dei lavori che promuovono la frutta secca come
toccasana per la salute.
Solo di recente un grosso studio pubblicato sul New England Journal of
Medicine aveva dimostrato che mangiare un pugno di nocciole o mandorle o noci (o
altra frutta secca) al dì «allunga la vita» riducendo mediamente del 20% il
rischio di morte per qualunque causa. In particolare il consumo quotidiano di
frutta secca riduce del 29% il rischio di morte per patologie cardiovascolari e
dell’11% per tumori.
Questa nuova ricerca in favore della frutta secca suggerisce che,
contrariamente a quanto molti credono dato l’elevato contenuto di grassi in essa
presenti, aiuta a dimagrire.
Infatti gli esperti hanno seguito 803 individui divisi in gruppi in base alla
quantità di frutta secca consumata quotidianamente ed hanno visto che il gruppo
che ne consumava di più aveva una probabilità inferiore del 37-46 % di essere
obeso rispetto a coloro che mangiavano la quantità più esigua di frutta
secca.
I ricercatori hanno anche visto che i consumatori assidui di frutta secca
hanno un rischio inferiore di soffrire di sindrome metabolica, una patologia che
è l’anticamera del diabete e che è associata a rischio cardiovascolare.
Il segreto della frutta secca sulla linea potrebbe trovarsi nel suo alto
contenuto in grassi insaturi, che fanno bene, e in proteine che aumentano il
senso di sazietà e quindi inducono a mangiare meno.
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