Un'analisi pubblicata sul
Journal of american medical association riassume i principali studi sul
tema. Il risultato finale: 15 minuti di arrività fisica al giorno
regalano 3 anni di vita in più, mentre chi corre tre volte a settimana a
passo veloce per 4 ore totali non ha alcun calo del rischio, proprio
come chi non fa sport
Bastano pochi minuti al giorno. Il ricercatore snocciola dati a profusione sui pro e i contro dell'attività fisica e riassume i principali studi condotti fino ad oggi in tutto il mondo sull'argomento; studi che danno anche risultati contraddittori quando comparati, ma che giungono a una conclusione comune: esagerare con lo sport non garantisce maggiori benefici. L'autore riporta così che 15 minuti di movimento di tipo moderato al giorno regalano 3 anni di vita in più, e se ci si sforza di più si può arrivare anche a 14 anni in più. Ad esempio, se come sport si sceglie la corsa, bastano dai 5 ai 10 minuti al giorno per ridurre il rischio di morte per malattie cardiovascolari. Chi corre per 60/90 minuti al dì si aggiudica invece lo sconto più alto di tutti, in termini di riduzione della mortalità. In particolare chi supera da 3 a 5 volte i fatidici 30 minuti di movimento quotidiano (o i 75 minuti più intensi settimanali) raccomandati dagli specialisti, ha il tasso più basso di mortalità per patologie cardiovascolari e viene premiato con 14,2 anni in più rispetto a chi non si muove.
Mai esagerare. Più ci si muove e più si sta meglio, quindi. Chi esagera, invece, non guadagna nulla di più in termini di riduzione della mortalità per patologie cardiovascolari. Alla pari dei farmaci, infatti, lo sport non è esente da effetti collaterali e 'assumerne' troppo potrebbe fare male. "Non ci sono limiti ai benefici - commenta Eijsvogels - , ma la riduzione dei rischi sembra calare ad alte dosi di attività fisica. La relazione fra dosi di movimento e salute sembra essere proporzionale alla quantità".
Lo studio. Nel Copenhagen City Heart Study, una indagine capillare riportata da Eijsvogels, è stato scoperto che la mortalità per qualunque causa era più bassa negli amanti della corsa di tipo leggero o moderato rispetto a chi non correva, ma anche che coloro che correvano 3 volte la settimana per 4 ore complessive e a passo veloce ottenevano gli stessi 'benefici' di chi non si muoveva affatto. Il caso citato come controprova è un'indagine condotta su atlete di alto livello (Millions Women Study), la quale indicava per esse la stessa incidenza di patologie cerebrovascolari e tromboembolie venose di chi non fa sport.
"Basta alibi". Non si conoscono con certezza i limiti all'attività fisica e alcune indagini riportate hanno dimostrato qualche difetto nel metodo utilizzato, ma le dosi di sport superiori ai 100 minuti al giorno non sembrano ridurre ulteriormente la mortalità - precisa lo studioso - . L'attività fisica è di sicuro la migliore medicina per prevenire le patologie e la mortalità e queste ricerche ci dicono soprattutto che lo sport fa bene a dosi minime. Non ci sono scuse, bastano dieci minuti al dì per avere benefici", conclude Eijsvogels.
da Repubblica, di AGNESE FERRARA
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